lunedì 18 settembre 2017

Seadas o Sebadas: un dolce tipico sardo.




Di ritorno dalla Sardegna mi sono omaggiato di un bel pezzo di pecorino fresco per fare uno dei dolci tipici sardi: le seadas o sebadas.

Per chi non le conoscesse, le seadas sono dei ravioloni fatti di pasta di grano duro ripieni di formaggio che vanno fritti e cosparsi di miele.

Per realizzare questo gustosissimo dolce è necessario un formaggio particolare.
Al caseificio dove mi rifornisco ho chiesto espressamente che mi facessero una forma di formaggio fresco, non salato e non stagionato. Praticamente è un primo sale di pecora senza sale, quindi caseificatori domestici mettetevi all'opera!! :D

Il formaggio fresco va lasciato inacidire per 1 o 2 giorni, serve ad assicurarsi il fatto che sarà filante una volta che verrà fritta la seadas.

L'impasto invece è veramente semplice.

Ingredienti Impasto500 g di semola rimacinata (io ho usato la rimacinata di saragolla)
in alternativa
250 g di semola rimacinata
250 g di farina 00

3 uova
100 g di acqua
60 g di strutto



Si versano in ciotola tutta la farina, tutte le uova, tutta l'acqua. Una volta che l'impasto comincia a formarsi, ovvero una volta che l'acqua è stata tutta assorbita, si inserisce lo strutto tutto insieme. Ci vogliono circa 2-4 minuti di impastamento.
A questo punto si mette da parte l'impasto coprendolo con una pellicola per non farlo seccare.


Ingredienti ripieno
500 g di pecorino fresco non salato
buccia di un limone o di arancia o mandarino



si mette in una ciotola tutto il formaggio tagliato a cubetti insieme alla buccia (zeste) di limone/arancio grattugiata con l'apposito zester.





Questo passaggio è molto delicato.
Io ho fatto diverse prove, ho scaldato il formaggio in padella con un filino di acqua e un cucchiaio di semola ma è venuto troppo liquido una volta fritto, è molto difficile controllare il calore con la padella sopra il fuoco.
Come si vede dalla foto è venuto troppo liquido, quindi lo sconsiglio vivamente.



Allora ho messo tutto il formaggio in una ciotola insieme alle zeste e l'ho scaldato al microonde alla massima potenza un pò per volta. Ogni minuto controllavo a che punto stava e lo rimescolavo per agevolare un discioglimento uniforme. Ci ho messo tra i 3 e i 4 minuti per un kg di formaggio.
Quando il formaggio comincia leggermente a filare è l'ora di toglierlo. Assicuratevi che le zeste siano uniformemente distribuite, doneranno alle seadas un profumo meraviglioso.

Lasciamo adesso il formaggio da parte e riprendiamo l'impasto.
Dotatevi di macchinetta per stendere la pasta. Se non l'avete armatevi di mattarello.
con la macchinetta per la pasta ho steso l'impasto fino alla tacca 4 (su 9 tacche totali), dovrebbe essere di uno spessore di 0,5-0,6 mm. Se vi piacciono invece più spesse fermatevi una tacca prima, ma vi consiglio appunto la 4.

Una volta stesa la striscia di pasta si procede con il coppapasta a formare tanti cerchi, ve ne serviranno due per ogni seadas.
Con queste dosi dovreste ricavare 36-40 cerchietti per un totale di 18-20 seadas.

Si preleva una pallina di 20-25 grammi per ogni seadas, si pone al centro del cerchio, si bagna con uno spruzzino la pasta, si preme l'altro disco sopra e si sigilla molto bene.


A questo punto si procede con una rotella taglia pasta frastagliata e si rendono i bordi zighirinati.

Cospargete a questo punto un vassoio con della semola, riponetele le seadas in frigorifero in modo che si solidifichino.


si possono anche surgelare in modo da consumarle in seguito.

Friggete in olio di semi di arachide a 170°, ci vogliono circa 30-45 secondi per ogni lato, fino a che non siano uniformemente dorate.

Se avete delle arance o dei limoni, vi consiglio di prendere un buon miele millefiori, dal sapore non troppo forte, metterlo in un pentolino con le zeste di arancia o di limone e scaldarlo a fuoco basso in modo che venga profumatissimo.
Se avete invece del miele di fiori di arancio ancora meglio.

Cospargete in un piattino del miele sul fondo, poggiateci sopra la seadas, mettete altrettanto abbondante miele sopra.

Mangiatele calde!!! :D

martedì 12 settembre 2017

Tagliatelle di funghi porcini


E' stato un semestre impegnativo e stancante quello del 2017. Me ne sono andato in vacanza consapevole che non aggiornavo il blog da parecchio tempo. Mi sono riposato e con la mente piena di idee però sono ripartito!
Essendo di ritorno dalla montagna, dalla mia adorata Alta Badia, sono tornato con qualche funghetto essiccato.

In dispensa avevo ancora della rimacinata di saragolla, guardandola ho pensato di fare una bella pasta fresca ai funghi. Pensandoci poi mi sono detto: perché non farla DI funghi?

E da quel pensiero è cominciata la malsana avventura. Perché malsana? Lo capirete tra qualche post.

Premesso che le ho appena fatte e che al momento sono nell'essiccatore, le devo ancora cucinare. Non credo siano venute male come sapore, ma al di là di questo volevo farvi vedere una tecnica per fare la pasta fresca senza troppo sbattimento.

Ingredienti
30 g di funghi porcini essiccati
200 g di farina

500 g di farina
350 g di acqua calda a 75-80° C

Si mettono i funghi e la prima porzione di farina nel mixer e si lascia andare alla massima velocità per un minutino, fino a che tutti i funghi non saranno polverizzati.

Si unisce la seconda parte di farina e si mettono 350g di acqua a 75-80° C. Si avete letto bene. Acqua molto calda, quasi ad ebollizione

A cosa serve?

L'acqua calda si legherà con la farina e la sua elevata temperatura permetterà agli amidi della farina di gelatinizzarsi (la temperatura di gelatinizzazione degli amidi è intorno ai 55-65°C).

Gli amidi gelatinizzati permetteranno alla pasta di acquisire una estensibilità senza paragoni, quindi stendere le fettuccine sarà un gioco da ragazzi. Poi se avete anche la macchina per stendere la pasta sarà ancora più facile. Io per stendere tutto ci ho messo meno di mezz'ora.

Una volta impastata la massa, che dovrà risultare grumosa e non liscia, la lasceremo riposare per una mezz'ora - un'ora circa e poi passeremo alla stesura.

Ecco come si presenta la massa dopo il riposo.

Come al solito si procede ad insemolare il piano e a disporre a nido le tagliatelle che poi io ho messo a seccare.

Avendo un'essiccatore ho il programma pasta che le scalda a 40° C per 16 ore. Lo tesso lavoro potete farlo eventualmente nel forno di casa.
Quando le cucinerò farò qualche altra foto! 

lunedì 11 settembre 2017

Ricomincia la stagione dei corsi!

Al Frantoio L'antica Macina di Capena dell'Azienda Agricola Di Pietro ricominciano i corsi di panificazione.
La prossima data è il 30 di settembre!
Ne vale veramente la pena!
Per informazioni i numeri sono riportati in fondo al volantino